IL GIARDINO DEL PARCO
In questo giardino gli obiettivi progettuali sono tre: creare un luogo di sosta, accogliente e piacevole, dove trascorrere tempo all’aperto, dare la possibilità di camminare in assoluta sicurezza e far svolgere attività volte alla cura e coltivazione di un orto.
Ciascun obiettivo è declinato in funzione delle particolari esigenze degli ospiti della struttura, per questo ogni scelta progettuale bilancia sempre armonia estetica e sicurezza, aspetto questo che deve essere sempre presente per garantire un uso frequente e, ove possibile, anche autonomo del giardino.
Quale luogo di sosta e relax, il giardino prevede sia sedute all’ombra, sotto un pergolato in prossimità dell’ingresso, sia sedute al sole lungo i percorsi.
Questo favorisce l’uso del giardino durante tutto l’anno a seconda che sia piacevole il tepore del sole o il fresco dell’ombra.
Esperienze analoghe hanno dimostrato che la posizione ottimale delle sedute coperte è proprio a ridosso dell’ingresso poiché incoraggia a frequentare il giardino anche persone meno inclini a stare all’aperto che, trovando subito un luogo riparato, sono invogliate a uscire più spesso.
D’altra parte pergolato e salotto in quella posizione hanno anche un’ottima vista sull’insieme del giardino e sono perfettamente al riparo dal vento che viene schermato da recinzione e arbusti alle spalle del salotto.
Nella scelta delle sedute ho cercato soluzioni esteticamente gradevoli ma anche e soprattutto comode per permettere soste piacevoli anche per tempi lunghi.
Quale luogo dove camminare vi sono numerosi accorgimenti per garantire l’aspetto fondamentale della sicurezza.
In primo luogo il tipo di pavimentazione scelta, una miscela naturale stabilizzata con leganti eco, è in armonia con lo stile del giardino e ha tutte le caratteristiche necessarie indicate dagli studi sull’Alzheimer:
- la superficie è perfettamente liscia e regolare per evitare qualsiasi ostacolo o anche minimo cambiamento, come sono ad esempio le fughe tra piastrelle
- sebbene liscia la superficie non è scivolosa
- è priva di riverbero
- è omogenea, semplice, senza contrasti o disegni elaborati che possono confondere persone con poca vista
- il colore è caldo ma comunque di una tonalità tenue, perché gli studi sull’Alzheimer suggeriscono di evitare colori troppo scuri o carichi.
Infine si tratta di una soluzione già sperimentata nella sua efficacia poiché già adottata proprio in strutture per persone anziane.
Quanto alla forma e alle caratteristiche del percorso, le scelte progettuali garantiscono:
- visibilità costante da parte degli operatori, non vi sono ostacoli o zone nascoste dove potrebbero perdere di vista i pazienti che così possono anche scegliere di camminare da soli se sono in grado di farlo
- il percorso è lungo e vario ma decisamente semplice da fare, gli studi sull’Alzheimer infatti suggeriscono percorsi circolari o a otto, dove si facilita il ritorno naturale al punto di partenza, senza disorientare e senza arrivare a punti dove è difficile tornare indietro se non si ricorda il punto di partenza
- il percorso invece che permette il collegamento con il parco pubblico è completamente nascosto, mascherato dietro la serra e gli arbusti, quindi invisibile come opzione da percorrere in modo autonomo; infatti, sebbene utile e interessante da mantenere, questo accesso permette di uscire dalla struttura protetta e, se lasciato visibile, creerebbe un grave pericolo per i pazienti di perdersi all’esterno
- per facilitare il percorso anche in carrozzina senza il rischio di finire in zone a verde da cui poi è difficile uscire sono previsti bordi smussati a delimitare tutta la pavimentazione
- altro accorgimento importante è stato quello di evitare zone d’ombra lungo il percorso, sia perché il continuo passaggio luce ombra creerebbe problemi a chi ha una vista ridotta, sia perché le ombre possono essere scambiate per buchi sul percorso e il tentativo di evitarle creerebbe uno stato di stress; per questo motivo la vegetazione in prossimità dei percorsi e in tutte le aiuole centrali è sempre bassa in modo da non creare né ombre né ostacoli alla visuale; gli alberi e le strutture alte di pergolato e serra sono posizionati in modo che le loro ombre molto estese non cadano mai sul percorso
- l’ampiezza del percorso è progettata per rendere i movimenti agevoli e sicuri anche in prossimità delle panchine, utili per alternare momenti di attività fisica e momenti di riposo e relax nella pace del giardino.
Infine il giardino prevede anche una zona per la coltivazione di un orto, appositamente progettato per essere curato da persone anziane con capacità fisiche e motorie ridotte.
Ecco caratteristiche e accorgimenti che, eliminando gli aspetti più faticosi e alcuni ostacoli, permettono agli ospiti di curare in prima persona l’orto con grande benessere personale:
- le aiuole rialzate sono l’elemento essenziale per permettere l’attività di persone che non possono lavorare chinate a terra, infatti portando il piano di lavoro a portata di mano eliminano l’ostacolo principale
- la fontana, posizionata vicino alla serra, è comoda, questo permette di curare a mano anche l’irrigazione con piccoli innaffiatoi che ognuno riempirà solo fino a che il peso sarà adatto alle sue forze; sebbene il resto del giardino abbia necessariamente l’impianto di irrigazione, il mio consiglio è di non prevedere l’irrigazione automatica anche nelle aiuole rialzate poiché l’irrigazione è un aspetto molto importante nella cura e nella vita delle piante e proprio per questo fonte di benessere e soddisfazione per chi la fa
- il tavolo di lavoro, posizionato al centro dell’aiuola, è un altro elemento essenziale per rendere sicure e meno faticose attività come la preparazione di concimi o trattamenti; non solo il piano di lavoro è a portata di mano ma garantisce anche un appoggio vicino per mantenere ordinata la zona di lavoro, nessun attrezzo o materiale deve stare a terra perché potrebbe intralciare e far cadere le persone al lavoro o di passaggio
- la serra, oltre a essere un elemento di arredo e interesse nell’insieme del giardino, ha anche l’importante funzione sia di conservare gli attrezzi da lavoro necessari, sia di mantenere ordinato l’ambiente di lavoro, questo aspetto è molto importante per non creare motivi di intralcio, confusione e stress, dalla serra si devono prendere solo gli attrezzi che servono avendo cura di riporli prima di prenderne altri; quanto alla scelta degli attrezzi bisogna privilegiare la loro leggerezza rispetto alla loro qualitÃ
- infine a completare la zona dell’orto alcune panchine ai lati della serra che permettono sia a chi lavora di alternare lavoro e riposo sia a chi desidera di guardare le attività di giardinaggio in corso.
Un’ultima considerazione meritano la forma e la posizione scelta per l’orto.
Le aiuole rialzate devono essere fatte su misura perché devono rispettare misure precise di altezza e profondità , quindi dare loro una forma curvilinea non aumenta il costo di realizzazione e permette di mantenere il disegno ricorrente nei percorsi che si snodano attorno ad aiuole fiorite rotonde per poter creare quella forma circolare che incoraggia il cammino con ritorno naturale al punto di partenza .
E’ quindi una scelta che garantisce armonia e continuità nel progetto senza creare un aggravio di costo.
La posizione, a chiudere il giardino, è utile sia come punto di riferimento che aiuta a orientarsi sia come schermo per percorso e uscita verso l’esterno che non devono vedersi per motivi di sicurezza.
Se si ritiene necessario è possibile un ulteriore accorgimento per impedire l’uso autonomo e non autorizzato di questa uscita: posizionare un cancelletto alle spalle della serra su entrambe i lati.
Infine la zona orto è il più lontano possibile dal pergolato e dal salotto; potrebbe accadere infatti che per alcuni ospiti le attività di giardinaggio rappresentino uno stimolo eccessivo, una situazione che potrebbe aumentare agitazione e irrequietezza, così come potrebbe esserci chi preferisce godersi la pace del giardino in assoluta tranquillità , la distanza tra le due zone permette di bilanciare eventuali esigenze diverse.
L’ultimo argomento ma importantissimo riguarda la scelta delle essenze, poiché proprio da loro dipende in grandissima misura la piacevolezza del giardino.
Alberi, arbusti ed erbacee perenni sono stati scelti per alternare forme, fiori e colori interessanti in ogni periodo dell’anno.
Ai sempreverdi, utili lungo il confine per mascherare la vista delle recinzioni e creare un ambiente raccolto, sono associati anche caducifolia o altre essenze che, pur mantenendo le foglie, assumono suggestive colorazioni invernali a segnare così il passaggio delle varie stagioni.
In particolare tutti gli alberi scelti sono caducifolia, aspetto molto importante non solo per sottolineare la stagionalità ma anche per evitare la presenza in giardino di alberi con chiome scure e troppo dense, tipiche dei sempreverdi ma assolutamente sconsigliate dagli studi sull’Alzheimer perché creano luoghi scuri e ombrosi che stimolano il ricordo e l’idea di eventi negativi e, perciò, possibile fonte di stress.
Ho quindi scelto alberi caducifolia con chiome ariose e leggere, alcuni con spettacolari fioriture primaverili, altri con delicate e prolungate fioriture estive, in autunno poi le foglie assumono colori molto caldi e uno di essi ha anche una cascata di piccole bacche giallo crema che mantiene per tutto l’inverno.
Anche le fioriture di arbusti ed erbacee perenni si susseguono creando attrazioni sempre nuove.
Per la parte a prato il consiglio è quello di optare per un prato naturale fiorito che rispetto ad un prato tradizionale di sole graminacee, peraltro poco coerente e armonioso in un habitat mediterraneo, non richiede né irrigazioni né concimazioni e solo cinque interventi di taglio all’anno.
Per arredi e luci ho scelto soluzioni con uno stile molto semplice e classico in modo da creare un ambiente dove persone anziane si possono sentire a loro agio, un luogo accogliente e familiare.
Infine le recinzioni sono alte circa due metri e con pannelli pieni lungo tutto il confine esterno per garantire protezione dal vento e per creare un ambiente racchiuso; sono invece decisamente più basse e con pannelli aperti a listelli verticali le recinzioni in prossimità dell’ingresso dall’interno della struttura.
Questo perché l’accesso interno al giardino deve essere il più possibile facile, chiaro e sempre aperto per incoraggiare l’uso frequente e anche autonomo del giardino, invece se si nasconde il giardino dietro alte recinzioni si disincentiva il suo uso.
Proprio allo scopo di dare un punto di riferimento utile e segnalare il giardino suggerisco di mettere due grandi vasi con Ulivi, ai due lati dell’accesso al giardino.
Per metterli sarà necessario rinunciare a tre posti auto ma si ottiene il vantaggio di una visuale libera sull’ingresso e di un riferimento chiaro e semplice che ricorda il giardino.
IL GIARDINO DI CASA
Anche il giardino adiacente alla struttura, nonostante le sue dimensioni più contenute, assolve perfettamente le tre funzioni: luogo di sosta piacevole, luogo dove curare e coltivare l’orto e, anche se con passeggiate più brevi, luogo dove camminare.
Come per l’altro giardino ogni scelta progettuale è declinata in funzione delle particolari esigenze degli ospiti e delle attività da svolgere in assoluta sicurezza e piacevolezza.
Non avrebbe senso ripetere, voce per voce, le scelte e i relativi motivi già illustrati per l’altro giardino, è sufficiente sottolineare che sono ripresi tutti gli accorgimenti che secondo gli studi sull’Alzheimer devono essere presenti se si vuole che il giardino diventi luogo di benessere e di integrazione ai trattamenti medico sanitari.
Vorrei invece sottolineare alcune differenze rispetto all’altro giardino.
In primo luogo le essenze: alberi, arbusti ed erbacee perenni, pur rispondendo agli stessi criteri illustrati per l’altro giardino, sono per la maggior parte specie diverse; in questo modo ciascun giardino presenta interessi e attrazioni diverse e questo incoraggia l’uso di entrambi per la curiosità e il piacere di andare a vedere fiori, colori e forme che non si ripetono, ampliando così le opportunità di svago per gli ospiti della struttura.
In secondo luogo le fontane, qui infatti, visti gli spazi più contenuti e l’esigenza di introdurre elementi di interesse parzialmente diversi, ho preferito sostituire lo specchio d’acqua, presente nell'altro giardino, con due fontane.
Entrambe svolgono una funzione decorativa e una tecnica, quella al centro delle aiuole rialzate serve per riempire gli innaffiatoi e curare l’irrigazione dell’orto.
La posizione al centro permette di svolgere questa attività senza troppa fatica, infatti il percorso da fare con l’innaffiatoio pieno, del tutto o in parte in base alle possibilità di ciascuno, è molto breve.
L’altra fontana invece è ad acqua corrente, ha una piccola cascata a muro con i getti che ricadono in una vasca piena d’acqua.
Il suono leggero dell’acqua che scorre, oltre a essere piacevole, aiuta a coprire eventuali rumori che possono provenire dal parcheggio, creando una distrazione positiva.
Per finire l’ultima grande differenza riguarda le recinzioni.
Mentre nell’altro giardino sono indispensabili quale confine con l’esterno e per proteggere dal vento, qui invece vi sono già le recinzioni di confine con l’esterno e la maggior parte del giardino è protetto dal vento direttamente dall’edificio.
La visuale negativa sul parcheggio invece viene nascosta grazie a una prima fascia di arbusti sempreverdi che raggiungono un’altezza compresa tra due e tre metri.
Per questi motivi è quindi possibile evitare le recinzioni, rimane però da verificare l’aspetto della sicurezza e questo dipende dalle soluzioni che verranno adottate per l’edificio principale.
Se tra edificio e giardino vi sono accorgimenti per rendere impossibile qualsiasi deviazione in parcheggio allora le recinzioni intorno al giardino non servono e anzi la loro assenza incoraggia ulteriormente l’uso del giardino, vissuto come una vera e propria estensione della casa.
Questa in effetti sarebbe la soluzione migliore che ho ipotizzato.
In caso contrario è necessario prevedere una recinzione del giardino per motivi di sicurezza ma deve essere leggera e aperta, come quella suggerita per l’ingresso dell’altro giardino, perché l’obiettivo è far vedere e far usare il giardino il più possibile.
IL PARCHEGGIO
Per questa parte del progetto ho mantenuto la stessa disposizione dei posti auto già ipotizzata, poiché mi è sembrata la miglior soluzione per limitare traffico e manovre, garantire accesso all’edificio su ogni lato, tenere il giardino più grande il più isolato possibile dalla zona di transito e parcheggio e per rispettare, nonostante la rinuncia a tre posti auto, il numero totale di quelli necessari alla struttura.
Per la pavimentazione suggerisco masselli in calcestruzzo autobloccanti, una soluzione inizialmente più costosa ma sicuramente di grandi vantaggi nel lungo periodo, per durata, manutenzione ridotta, permeabilità e drenaggio.
Inoltre esteticamente gradevole e con la possibilità di disegnare il perimetro dei posti auto direttamente con masselli di colore diverso, senza dover ricorrere a vernici che scolorano e sbiadiscono.
Per la recinzione e i cancelli suggerisco pannelli in pvc, proposti anche per il giardino, molto vantaggiosi per il costo iniziale decisamente più basso, per l’assenza di manutenzione successiva e, altrettanto importante, dall’aspetto estetico gradevole, la foto è riporatata nello schema finiture del giardino.
Infine per ridurre l’impatto visivo del parcheggio e al tempo stesso per limitare il disagio della sosta completamente sotto il sole, propongo una leggera struttura in metallo a copertura dei posti auto dove far crescere piante rampicanti.
Su questa struttura è poi possibile applicare direttamente le luci.
Per quanto riguarda l’irrigazione ho scelto piante resistenti, capaci di approvvigionarsi in modo autonomo se coltivate in piena terra, quindi non è necessario prevedere un costoso impianto di irrigazione, sarà solo sufficiente irrigare a mano per il primo anno per garantire l’attecchimento delle piante.
Sicuramente l’aspetto del parcheggio migliora di molto non solo a livello strada ma anche e soprattutto dai vari piani dell’edificio, dove anziché vedere auto si vedono essenze con colori e fiori diversi a seconda della stagione.