Il progetto punta al soddisfacimento delle richieste del cliente contestualmente alla valorizzazione dello spazio esistente, esaltando i caratteri architettonici di risalto dell’edificio storico, il tetto in legno con travi a vista, la grande altezza dell’ambiente principale con il suo arco, e gli ampi finestroni.
I materiali e i colori proposti mirano ad illuminare gli ambienti e ad inserire delle note moderne nel contesto esistente, senza entrarvi in conflitto ma al contrario sottolineandone i tratti distintivi.
La mia scelta è quella di un progetto realista, fattibile nei margini di un budget ragionevole, nel rispetto dell’esistente e dei lavori di ristrutturazione già eseguiti fino a questo momento.
L’ambiente principale è stato suddiviso mediante un sistema di pareti vetrate a tutta altezza con una elevata percentuale di trasparenza, profili portanti sottili, giunti trasparenti tra i pannelli, un intervento dall’impatto estetico minimale che non alteri la luce naturale proveniente dai finestroni e che al contempo permetta una separazione funzionale efficace tra la zona di ingresso/attesa e la sala riunioni.
La privacy visiva durante l’uso della sala riunioni può essere ottenuta mediante dei pannelli a rullo inseriti all’interno della sala, da chiudere al bisogno, oppure mediante un trattamento parziale di sabbiatura del vetro che non comprometta la luminosità della partizione.
Il secondo ufficio è stato ricavato sul soppalco dell’ambiente intermedio, dove al livello inferiore è stata realizzata la zona “caffè/cucina” a scomparsa, funzionale e non invasiva, adatta alla zona di passaggio in cui si trova.
La sfida principale del progetto è stata la suddivisione dell’ultimo ambiente, dove la poca luce, il tetto a voltine e la necessità dell’accesso comune al gruppo sanitario hanno creato dei vincoli importanti. La mia proposta è quella di inserire anche qui delle partizioni vetrate con profili minimali e preponderante trasparenza (eventualmente con delle fasce opacizzate se fosse necessaria una schermatura visiva), posizionate sulle linee di minimo delle voltine esistenti, in modo da potersi chiudere regolarmente al di sotto del soffitto. Sulla parete priva di finestre del secondo ufficio sono stati posizionati dei pannelli a specchio come rivestimento verticale, per ampliare lo spazio e moltiplicare la luce.
Se non fosse necessaria la suddivisione fisica netta, si potrebbero realizzare degli schermi in materiale fonoassorbente che separino soltanto parzialmente le due postazioni di lavoro, rinunciando alle pareti vetrate; questa scelta va fatta in funzione dell’organizzazione lavorativa della società, ma esiste una soluzione per entrambe le opzioni.
Infine l’illuminazione gioca un ruolo molto importante nel progetto, adattandosi alla conformazione dei soffitti e sopperendo alla mancanza di luce naturale negli spazi meno fortunati.
Spero che vi piaccia la mia proposta di progetto e che io sia riuscita ad interpretare correttamente le vostre esigenze ed aspettative! È stato un tema molto interessante e sono sicura che il risultato finale sarà uno splendido studio!
Buona giornata!