La proposta progettuale nasce da un’attenta analisi dello stato di fatto e dall’esigenza di riorganizzare la “macchina dell’abitare” in relazione alle nuove esigenze abitative della committenza.
I pantoni pastello, gli accostamenti materici e le scelte d’arredamento ruotano intorno alla richiesta di restituire uno spazio domestico che produca sensazioni di tranquillità e confortevolezza. Le sale da bagno sono ricamate al fine di esaltare tali percezioni e rispondere alle esigenze di eleganza e contemporaneità avanzate dal committente, mal celando richiami di matrice mediorientale. La struttura del “mobile-parete” è il fil rouge che accompagna e orienta la proposta progettuale per tutti i livelli di soprelevazione, conferendo armonia e ampi spazi di gestione operativa. L’ingresso negato dalla parete fuori asse al piano seminterrato e l’elemento curvo che nasconde il corpo scala al piano primo condizionano la vivibilità degli spazi, attribuendo carattere agli ambienti proposti.
Il camino, posto al primo piano, è l’elemento domestico simbolico e formale attorno al quale si riunisce la famiglia e per tanto la zona notte è stata realizzata al fine di esaltarne le doti di catalizzazione. L’accesso alle camere da letto e ai bagni, uno dei quali di uso esclusivo della camera padronale, avviene attraversando l’ingegno della parete muro, pronta a nascondere gli ingressi e all’occorrenza a restituire formalità ed ordine ad uno spazio privato ed elegante. Lo studio è pensato come uno spazio ibrido, capace di rispondere sia ad esigenze di vita pubblica, con un ingresso separato, sia di vita privata, attraverso porta a due ante con vetro satinato, capace di restituire nuova uniformità agli spazi.
Il piano primo è caratterizzato da una scelta progettuale forte volta a celare l’invadenza della rigida struttura muraria restituendo delicatezza e charm al living, teatro della vita di tutti i giorni. Il corpo, realizzato con una listellatura di legno tinteggiato di rosa, è la trasposizione formale dell’ossimoro “caos calmo”; esso è infatti un elemento caotico capace di generare ordine e gestire la fruizione dei restanti spazi.
Il piano ultimo, mansardato e con accesso alla terrazza con vista mare, è un tributo ai colori, alle sfumature e ai sapori del cielo e del mare; quest’ultima parte dell’abitazione è pensata per essere un luogo di riflessione e di un abitare calmo, rievocando scenari esotici.