Ariosità. Luce. Mare. Questi gli elementi chiave di un progetto che esalta le potenzialità del contesto naturale in cui si inserisce e porta alla creazione di ampi spazi, intercomunicanti tra loro, ed in diretta relazione visiva con l'esterno. Da qui la scelta di demolire quanto più possibile le pareti superflue al piano terra, persino in corrispondenza della nuova scala che conduce al sottotetto. I soli pilastri portanti vengono talora rivestiti in specchio, altre volte abbinati a librerie modulari che ne conferiscono dignità estetica e monumentalità. A tutto ciò si abbina la scelta di ampliare le finestre che danno verso il mare demolendo lo spazio sottodavanzale. Il risultato è quello di una sorta di "glass house" abbracciata dall'orizzonte marino che viene a riflettere le sue tonalità sul pavimento in resina dai colori grigio-ambrati, cangianti con le ore della giornata e i toni del mare. L'organizzazione degli ambienti è affidata a pareti attrezzate, in cui si integrano armadiature in legno cannettato. La stessa strategia di organizzazione degli spazi, affidata a pareti-armadio con decorazioni a boiserie e non a semplici muri, modella il piano cantinato. Lo stesso camino diventa parte integrante di questo sistema architettonico. Anche qui, al fine di non negare del tutto la permeabilità visiva e la luminosità degli ambienti, l'area salotto e l'area ufficio sono separati semplicemente da una parete vetrata con anta scorrevole la quale, illuminata dalla luce diurna, si comporta come una lanterna diffondente. L'organizzazione del piano sottotetto risulta pulito e razionale, ed anche qui, ove la struttura lo permetteva, si è cercato di ampliare quanto più possibile gli spazi finestrati verso il mare. L'area bassa del tetto non abitabile diventa armadiatura bassa che può essere trattata con ante a specchio in grado di dilatare lo spazio e conferire maggiore luminosità.