Description

L’approccio progettuale di questa ipotesi di riqualificazione interna si sviluppa su un doppio binario: quello del massimo rispetto dell’opera di Gio Ponti e quello di apportare quei minimi interventi per rendere ancora contemporanea e moderna questa sua casa come già fece negli anni in cui fu progettata. Come disse l’architetto stesso in una sua intervista nel 1976 “la casa ideale è quella che non è una costrizione”, si è pensato all’idea di spazio a giorno come uno spazio aperto e flessibile nell’accurato rapporto visivo ricercato fra i vari ambienti, per conseguire quell’unità spaziale complessiva capace di generare, nella percezione di chi vi abita, una liberazione da quel senso di limitazione e di restrizione che può essere trasmesso da un insieme di stanze chiuse e separate. In questo senso la comunione diretta tra soggiorno, pranzo, cucina è voluta in omaggio alle sue teorie, oggi più che mai moderne ed attuali, intervenendo solo dove necessario. La nuova scala di accesso alla torre esterna è sicuramente uno degli elementi architettonici che, una volta trasportata in casa, attraverso le sue nuove pareti di cristallo, entra in diretto contatto con gli ambienti interni, qualificandone ulteriormente lo spazio esistente contribuendo ad allargarlo psicologicamente attraverso il colore della sua struttura e l’ingresso zenitale della luce illuminando il verde delle piante rampicanti e del green wall scelto come sfondo naturale. Due archi in muratura enfatizzano l’ingresso da cui si accede alla zona giorno ma anche al bagno ospiti, alla zona di servizio nascosta e defilata nella zona mansardata e poco vivibile. Accanto alla cucina è collocato l’accesso alla zona notte, senza un corridoio fisico come nell’idea della casa di Ponti, in cui vi sono quattro camere doppie tutte con bagno privato e quella più vicina alla zona giorno potrebbe anche essere adattabile anche come studio a diretto contatto con la zona giorno.