Il Progetto Perlage Winery nasce a seguito di un'attenta Analisi Architettonica dello Stato di Fatto dell'organismo edilizio in questione, che rappresenta un esempio di costruzione del passato la cui memoria deve essere assolutamente mantenuta. Tra i punti a favore, che rappresentano occasioni di progetto, sicuramente vi è la muratura traforata del piano superiore e il lotto di progetto che dà buona libertà di movimento. Sono invece criticità, da trasformare in opportunità progettuali, la struttura, modulare e rigidamente limitante e in generale la "banalità" architettonica dell'oggetto. A queste considerazioni si aggiungono la volontà di recupero, conservazione e sfruttamento delle risorse locali a favore di un interesse verso l'aspetto ambientale e naturale da parte dell'Architettura verso il contesto circostante.
Il Progetto ha origine con la volontà di preservare le murature traforate del piano superiore ed enfatizzarne il motivo allargando le già presenti aperture vetrate rendendole a tutta altezza, similmente al disegno in laterizi, e con l'idea di adattare gli spazi necessari alla struttura esistente cercando di sfruttarne al massimo la modularità all'esterno, e riducendone la ripetizione e visibilità nello spazio esterno.
Lo spazio aperto viene quindi disegnato in fasce di pavimentazione che fanno riferimento alla stessa modularità strutturale e definiscono uno spazio per le persone e uno spazio per il traffico veicolare di clienti e consegna merci. La facciata trasforma la banale modularità di pilastri e travi in un significativo gioco di ripetizione di elementi vetrati arcati a simulare botti di vino, il cui rilievo e profondità spaziale viene enfatizzato dalla potenza espressiva del basamento, da cui viene costruita una rete metallica contenente i ciottoli del Fiume Piave andando a definire un interessante rivestimento esterno e un contatto diretto con l'esperienza del pubblico e con l'immediato contesto. Al piano superiore lo spazio interno è mantenuto in buone condizioni termo-igrometriche con serramenti interni che mantengono ma chiudono il disegno dei laterizi traforati insieme alle aperture vetrati esistenti, allungate, la cui schermatura solare è costituita da una serie di elementi lignei sagomati a forma di bottiglia, realizzati con legno di recupero del posto, montati su una struttura metallica e regolabili a seconda delle esigenze della giornata.
Da un punto di vista spaziale, il progetto dà internamente ampio spazio alla parte di negozio ed esposizione, che viene attraversato dalla rilevante fascia di ingresso principale da lato a lato. In questo open space è possibile fare esperienze di degustazione, acquistare il prodotto che si preferisce, esposto tra l'altro come elemento di decoro, e informarsi sulle caratteristiche dello stesso attraverso cartelloni informativi. Nascosto da una parete divisoria, vi è un intero blocco di servizio dove sono collocati i servizi igienici ma anche una cucina in grado di servire entrambi i piani e un grande magazzino per la conservazione dei prodotti, eventualmente visitabile anche per il cliente più interessato, oltre che facilmente accessibile in caso di consegne. Oltre all'ascensore, di fronte al bancone con diverse bottiglie più vendute in esposizione è presente una scala in acciaio leggero ai cui lati è presente una parete metallica traforata con un'ulteriore esposizione di prodotti. Al piano superiore si raggiunge l'area di Accoglienza dove è possibile avere il maggior numero di posti a sedere, ed è possibile accedere ad aree maggiormente significative da un punto di vista amministrativo e informativo, come l'area Meeting da 60 persone, con uno spazio dedicato e separato dalle attività esterne, e due uffici privati ma anche a disposizione del cliente.
Nel complesso il Progetto Perlage Winery punta ad ottenere il massimo risultato enfatizzando le potenzialità, trasformando le criticità in occasioni, conservando la memoria storica costruita e presentando nuove idee di forma e spazio di Architettura a sostegno dell'ambiente.