Descrizione

Protagonisti:
un giovane dirigente, laureato in astrofisica, appassionato di sostenibilità ed esperto di nuove tecnologie;
una abitazione di pregio, dei primi del 1900, affacciata sul porto vecchio di Trieste.
111 anni di distanza ed un unico obbiettivo: iniettare il contemporaneo nel pregio storico.
La componente tecnologica ed impiantistica diventa l'occasione per ragionare sul rapporto dialettico tra memoria materica e contemporaneo: impianti di ultima generazione, controllo da remoto e VMC innescano un intervento di agopuntura contemporanea nel recupero.
Il cliente chiede temperatura (riscaldamento/raffrescamento) ed umidità controllabili da remoto indipendentemente in ogni stanza, nessuna movimentazione dell'aria, nessun impatto visivo degli impianti, nessun uso di fonti energetiche fossili tradizionali, il recupero degli elementi di pregio ed un intervento contemporaneo.
Pareti e pavimenti di pregio vengono mantenuti e viene progettato un sistema a pompa di calore (con recupero del calore generato) che alimenta i soffitti radianti posizionati a 3 metri d'altezza (e le pareti della doccia per averle calde d'inverno); un piccolo computer rileva le condizioni esterne e delle singole stanze (con sonda climatica esterna e sonde di temperatura/umidità in ogni ambiente), stabilisce le condizioni ottimali di ogni ambiente e garantisce il massimo comfort e minimi i consumi (con una riduzione dei consumi del 34,6% rispetto ad un sistema tradizionale ed una riduzione dei costi del 47,8% grazie alle tariffe sperimentali per impianti innovativi).
Il contro-soffitto radiante raccoglie e nasconde tutte le canalizzazioni e gli impianti lontano dagli elementi da restaurare eliminando gli interventi di demolizione per gli impianti sia elettrico che di riscaldamento/raffrescamento/de-umidificazione. Tutti gli impianti sono nascosti nel controsoffitto o nella nicchia del corridoio dove un preciso intervento artigianale crea il perfetto nascondiglio per gli effetti speciali.
I serramenti esistenti, affacciati al mare, vengono accuratamente restaurati in modo puntuale. Allo stesso tempo la sostituzione dei vetri con vetrocamera con pellicola basso-emissiva esterna e l'inserimento di guarnizioni a tenuta ne massimizzano l'efficienza sia termica che acustica.
I pavimenti in rovere (posati a spina di pesce come da tradizione) vengono recuperati ma senza alcuna pretesa di nascondere la loro età. Nelle stanze dove questi sono stati rimossi nel tempo vengono affiancati ad un pavimento in listelli di rovere di tipo industriale per sfruttarne il contrasto nell'armonia (e l'alta resistenza meccanica).
Tanta è l'attenzione al recupero degli elementi di pregio, così bagno e cucina vogliono essere contemporanei.
Lo spazio delle cucina viene trattato al negativo con uno scavo che “apre” il guscio bianco delle pareti per rivelare una polpa rossa brillante. Lo spazio tra le profonde imbotti diventa una continuazione del piano di lavoro dove fare colazione affacciati alla finestra.
Al posto dei bagni trova spazio una stanza studio/spazio di meditazione dal carattere ascetico e minimale.
I bagni, originariamente divisi in due vani separati, vengono accorpati e spostati. Per evitare la percezione dello spazio stretto e lungo dei bagni “alla triestina” il pavimento e tutte le pareti vengono trattate con un disegno unitario che ne dilata le dimensioni. L'idea del mosaico fuori scala trae ispirazione dal l'installazione e-flux degli artisti digitali udinesi Marotta & Russo e viene declinata in varie soluzioni (comprese alcune giocose: una schermata di pac-man ed una scena del delitto con sagoma a terra).
Disegno e colori finali “pixellizzano” una cascata/gradiente digitale.
Nelle camere da letto l'intervento è minimo: i mobili sono scelti dal cliente; le luci a wall-washer per una luce chiara ma indiretta sono nascoste all'interno degli scuretti del controsoffitto (dove si nascondo anche le griglie di aerazione dell'impianto di de-umidificazione) oppure mascherate dietro ad elementi di legno massello per una luce più calda per leggere a letto.
Parete e soffitto non si toccano per dare l'illusione di continuare ed ampliare la percezione dello spazio. La luce, naturale e artificiale, è modulata come elemento costitutivo dello spazio, per esaltare le peculiarità degli spazi.