Descrizione

La torre di Montefalco ha una pianta quadrata di lato 11m ed un’altezza di circa 12m, se si esclude il moncone di “casamatta” sommitale. Le murature portanti presentano uno spessore mai inferiore ai tre metri. I quattro lati della torre sono identici dal punto di vista dei materiali costruttivi (basamento di due metri e cinquanta in pietra ben tagliata e posata da cui parte una massiccia parete in mattoni a faccia vista interrotta solamente dalle aperture d’accesso e da “fuoco”). La copertura termina con i “beccatelli” che sostengono come mensole l’aumento di superficie necessario a creare i fori delle “piombate”. Lo spazio fra un beccatello e l’altro, variabile nei quattro prospetti, è chiuso da voltine di mattoni.

Tipologia dell’intervento strutturale

La forma della torre di Montefalco e la consistenza delle murature escludeva la necessità di un consolidamento sull’organismo strutturale che si presenta nel suo insieme stabile e pochissimo vulnerabile. Pertanto il progetto di consolidamento, di tipo conservativo, è rivolto a migliorare la resistenza meccanica degli elementi che si presentano più critici come i beccatelli (microcuciture realizzate con fori inclinati verso l’alto dove saranno inserite barre di acciaio inox iniettate con resine epossidiche; ancoraggio parte alta del beccatello con perfori passanti la copertura, armati sempre con di barre di acciaio ancorate in copertura a piastre), e le voltine che li collegano (pulitura dell’estradosso, applicazione di nastri di fibra di carbonio e rimontaggio della muratura asportata). Si è optato inoltre per la cerchiatura del piano di copertura con piatti di acciaio inox ed il consolidamento della volta centrale in copertura con fibre di carbonio.
Gli interventi di consolidamento previsti sono invisibili dall’esterno.

Restauro delle superfici

Superfici esterne: L’intervento mira a rimuovere tutte le aggiunte involontariamente soprammesse nonché le cause di degrado, al fine di preservare i paramenti murari da degrado e restituire un’immagine unitaria alle superfici della Torre di Montefalco. Le superfici sono sottoposte a trattamento di preconsolidamento, ove necessario, di pulitura, consolidamento, protezione ed equilibratura cromatica. Ciascuna lavorazione è stata progettata ad hoc in base al materiale costitutivo (ed alla tipologia ed intensità del deterioramento raggiunto dalla superficie.
Sono rispettate le patine e l’aspetto di naturale invecchiamento delle superfici, calibrando l’intensità della pulitura, nonché l’intensità dell’equilibratura cromatica.
Dopo le operazioni più propriamente conservative e le reintegrazioni e stuccature per assicurare una corretta protezione delle facciate dagli agenti atmosferici, si è steso uno strato di finitura finale per rivestire le superfici di uno ‘strato di sacrificio’. Lo strato di finitura ultimo consiste nel dare a pennello una tinta a base di latte di calce e terre naturali arricchite di resine acriliche protettive.

Copertura: L’intervento mira a rimuovere i detriti ammassati nel tempo sulla copertura e derivanti dal progressivo deterioramento e crollo delle strutture sommitali, dalla crescita di vegetazione infestante e dalla sovrammissione di guano e sporcizia. Eseguita la pulitura preliminare e raggiunto il piano di posa dell’estradosso delle strutture, si è proceduto alla protezione della zona perimetrale con beccatelli in laterizio mediante uno strato di malta di cocciopesto. Uno strato della stessa malta, con proprietà impermeabilizzanti e protettive è stato steso su tutta la superficie della copertura. I resti delle parti murarie dell’antica torre medievale sono stati restaurati e ricomposti, per quanto possibile e lecito, mediante anastilosi, riposizionando il materiale rinvenuto accanto alle murature, sulla copertura stessa. La sommità è protetta da uno strato di malta di calce e cemento bianco, addittivato con resine e caricato con inerti derivanti dalla pietra calcarea locale a granulometria molto varia.

Interno: Gli interventi sono stati preceduti dalla rimozione delle immondizie e del guano. Si è proceduto al restauro delle superfici dei paramenti interni ed al consolidamento e restauro dei piccoli lacerti d’intonaco ancora presenti in alcuni punti.