Descrizione

La proposta per Rezdora pone al centro del progetto la valorizzazione del brand. Tutto, dai materiali, alle decorazioni e agli arredi, comunica i valori che sono alla base del brand: accoglienza, efficienza, sostenibilità, innovazione e rinnovo della tradizione.
Un ambiente dai toni caldi, un’atmosfera accogliente, una decorazione a soffitto che porta alla mente le vecchie fabbriche di spaghetti, dove la pasta veniva lasciata appesa al soffitto a essiccare, come si vede nella stampa riprodotta sulla grande parete a destra dell’ingresso (foto di Alfred Eisenstaedt del 1932).
Chi entra in Rezdora sa di trovarsi come a casa, ma se vuole può fermarsi solo per ordinare qualcosa da portar via: il layout è stato concepito per ottimizzare flussi e necessità dei diversi utilizzatori.
Già dalla strada è possibile capire che qualcosa di speciale ti attende una volta varcata la soglia del negozio: la “formula magica” della macchina della pasta, il grande bancone in acciaio per i sughi e l’area di asporto, i tavoli alti per una veloce consumazione, l’angolo confortevole verso la vetrina con i tavoli bassi per una sosta più prolungata, un po’ di verde alle pareti e quel soffitto di fili di tessuto illuminati che richiama la tradizione.
L’esperienza è divertente: anche gli arredi partecipano al “gioco” del rimando al processo di produzione della pasta fresca: tavoli su disegno con bordi a zig-zag, sedie “tagliatelle” di Alias, rivisitazione della celebre “Spaghetti Chair” della stessa azienda, concepite per un utilizzo “outdoor” e quindi molto resistenti. Anche il consumatore solitario qui può trovare un posto dove trovarsi a suo agio; se proprio ha fretta, c’è sempre l’opzione asporto.
L’esterno negozio comunica immediatamente al passante cosa lo aspetta dentro: “fresh, made-from-scratch pasta”, materiali caldi e naturali, illuminazione diffusa e piacevole, superfici igieniche di facile pulizia. Ho già l’acquolina in bocca !