Descrizione

Il progetto propone che soltanto il parapetto della scala sia oggetto di intervento -"re-integrando" la scala già in uso con un'opera di felice realizzazione in loco- e propone che gli arredi esistenti siano coinvolti in una visione razionalizzata degli spazi che occupano.
Il primo punto si ottiene con l'installazione di una balaustra di legno massello sbiancato (s 4cm) su cosciali di acciaio verniciati di bianco (profilati 2x2max, serie di moduli elettrosaldati in officina e assemblati in opera) il tutto reso solidale e fissato alla muratura (verticale ed orizzontale: senza fori nel cemento armato).
Il secondo punto si ottiene rivelando (e dando importanza) alla linea immaginaria che è data dall'insieme dei "mobili" presenti nell'ambiente: tra un "mobile" e l'altro, questa linea orizzontale immaginaria tende a sparire e -quindi- a lasciare i singoli "mobili" come elementi isolati. Da ciò proviene l'impressione che siano oggetti disparati (e sembrano "stili dissonanti"). Invece dando la continuità ottica alla serie di "mobili", si indica la spontaneità con cui le pareti vengono suddivise dalla linea virtuale. Suddivisa in due superfici che -rispettivamente- --a) fanno da sondo agli accessori utilizzati attivamente (sedute, credenze, tavoli, portaoggetti, etc.); --b) accolgono su di sé tutti gli altri elementi bidimensionali (tele dipinte, complementi vari, etc.). --a) al di sotto di 1m+- ; --b) al di sopra di 1m+-
La continuità ottica menzionata non deve comportare invasioni dello spazio fisico disponibile, né deve compromettere il "sapore luminoso" dell'attuale assetto, pertanto è suggerita una parziale ritinteggiatura: campitura della porzione inferiore con tinta neutra lievissimamente più scura della restante superiore.
Questo è quanto di risolutivo per ottenere gli scopi cercati, nonché per convogliare in unica Opera ogni scelta che i committenti fruitori vogliano adottare.