Descrizione

BAGNO CLASSIC CHIC - “GABRIELLE”

Inquadramento
La sala da bagno si basa su un'idea di bagno elegante e lussuoso che diventa un perfetto santuario dove raggiungere la pace con sé stessi. Il progetto vuole ricreare un'atmosfera lussuosa alla portata di tutti: essa può essere percepita senza, però, mai essere definita.
Questo progetto si pone come obiettivo quello di trasformare la stanza da bagno in un luogo centrale dell'abitazione e non più come una semplice zona di servizio. L'ambiente vuole diventare sinonimo di raffinatezza e cura dei dettagli trasformandosi nel gioiello della dimora. L’eleganza è caratterizzata da sobrietà, purezza, neutralità, linee minimali e rinuncia al “troppo”. La semplicità diventa lusso assoluto e in esso si conciliano estetica e praticità, stile e comfort. Il tentativo è quello di apportare in architettura eleganza e disinvoltura, innovazione e tradizione.
Il bagno gioca sul contrasto tra i due opposti: il bianco e il nero. Le due tonalità vengono amate con la stessa intensità e contrapponendosi svelano tutta la loro bellezza. La loro unione è un manifesto di naturalità e massima eleganza. Il nero accentua l'essenziale, mette in risalto la luce delle donne. Esso è il colore dell'eleganza per eccellenza e dà profondità a tutti gli altri colori. Il bianco, invece, cattura la luce, illumina il volto, sublima la bellezza, è il colore dell'assoluta trasparenza e della trascendenza. Il bianco, che ritroviamo nelle piastrelle effetto marmo, e il nero, della parete che fa da sfondo ai due grandi specchi, vengono utilizzati insieme perché l'uno non può esistere senza l'altro, perché sono assolutamente puri e in perfetto accordo. Il bianco, inoltre, è rappresentato dalle camelie che si posano leggere sullo specchio principale.

Disposizione
All’interno di uno spazio rettangolare di dimensioni 2,80 x 1,80 m circa, il progetto si adatta a due elementi che la pianta da concorso impone: una finestra posta su uno dei due lati corti e una porta sul lato lungo subito adiacente. La scelta di progetto vede quest’ultima come scorrevole, mentre la finestra ad un battente. Il progetto individua tre fasce azzonative, riscontrabili dagli allineamenti rispetto ai due elementi preesistenti già citati. La fascia principale risulta essere quella centrale, luogo del “gioiello” dell’intero bagno, ovvero lo spazio dove si concretizza la cura della propria persona, attraverso l’uso della doccia, dello specchio smart e dei diversi ripiani per oggetti. Il blocco nero appena descritto spicca all’interno della sala da bagno come fosse custodito in una preziosa vetrina lucida (effetto dato dalle mattonelle in marmo bianco). Le altre due fasce recano i sanitari e un mobiletto con applique sovrapposta, il lavabo ed il sotto-lavabo, che occupa quasi tutta la larghezza del bagno per poterci riporre numerosi oggetti e si trova al di sotto della finestra; quest’ultima è infine incorniciata dalla presenza di due specchi.
La pianta mostra come il bagno sia suddivisibile secondo quattro fasce principali orizzontali e altre quattro verticali, rimarcabili dagli allineamenti tra il mobilio e porta e finestra.

Elementi tecnologici o riprogettati
• Quello che inizialmente si presenta come un normalissimo specchio con un semplice gesto si trasforma nello specchio dei sogni e si proietta nel futuro, uno smart mirror. Esso, infatti, permette di svolgere molteplici attività tra cui quelle che si è soliti compiere su computer, tablet e smartphone. Tra le varie funzioni vi sono: la possibilità di leggere informazioni legate al meteo, al traffico della propria città, la consultazione del calendario, la possibilità di navigare in internet. Su di esso sono presenti anche le principali applicazioni legate ai social network e ai canali di musica, ovvero: Facebook, Instagram, Twitter, Youtube, Spotify. Tuttavia, le innovazioni più coinvolgenti di questo specchio si presentano in maniera tale da trasformare quest'ultimo in un assistente personale, e sono le seguenti:
- gestione personalizzata della doccia (memorizzazione di una specifica doccia in base a: ora del giorno, umore, membro della famiglia, preferenza di temperatura e flusso d'acqua);
- acquisizione dei propri abiti e creazione di un guardaroba virtuale con possibilità di indossarli virtualmente;
- assistente virtuale che grazie all'intelligenza artificiale e al riconoscimento biometrico e facciale consiglia hair style perfetti per ogni outifit e make-up e routine beauty calibrati ad hoc in base alle proprie esigenze.
Quello che oggi può sembrare un semplice specchio nell'immediato futuro può rivelarsi qualcosa di cui non si potrà più far a meno.
• Collocazione all'interno del bagno di uno sgabello che coniuga al tempo stesso classicità e modernità creando un complemento d'arredo unico. Utilizza un piedistallo esistente nel catalogo, ma studia la corretta posizione ergonomica per ospitare un sedile in policarbonato. Le forme della sua seduta sono una rielaborazione dell'iconica Louis Gosth del designer e architetto francese Philippe Starck.

Impiantistica
Per quanto concerne il sistema idrico (le cui colonne montanti sia per l’impianto idraulico che per quello di scarico sono nel muro esterno), si è deciso di:
- unificare la condotta d’acqua che fornisce doccia, soffioni, lavabo, wc e bidet, data la natura ristretta dell’ambiente, che può essere facilmente servito;

[Nota: se l’abitazione dovesse presentare grandi dimensioni e un numero elevato di utenze nello stesso momento, sarebbe più utile suddividere le condotte].

- dotare di miscelatore tutti gli utilizzatori che necessitano di acqua calda;
- il sistema di scarico prevede che le condotte del bidet, del lavabo e della doccia (compresa l’acqua raccolta dalle bocchette presso i diffusori d’aria e di aromi) convergano tutte in quella principale del wc e che l’intero impianto sia nel massetto porta-impianti.
L’impianto elettrico prevede:
- da catalogo 3 faretti con luce LED fissa;
- due applique
- una lampada da scrivania
- un sistema elettrico per il funzionamento dello specchio smart;
- quattro prese;
- sei interruttori-comando luci.


BAGNO TRADIZIONE – “PETRA”

Inquadramento
La sala da bagno eredita i principi costruttivi ed architettonici dello scavo e della sottrazione dei volumi tipici dell'abitare nelle grotte; pratica comune alle antiche civiltà rupestri insediatesi, durante il Neolitico, a ridosso delle due maestose gravine caratterizzanti il paesaggio carsico murgiano, costituendo un unicum in Italia avente pochi altri eguali nel mondo. Il tentativo è quello di ripristinare la sensazione di benessere suscitata dal contatto con l'habitat naturale, instaurando un forte e sensoriale legame tra l'utente e la matericità dell'ambiente mediante il prevalente rivestimento murario recante l'effetto della "pietra" (nella tradizione lucana, il "tufo"); ispirandosi, pertanto, alle tendenze di vita arcaiche, proprie, della tradizione della città rupestre di Matera, prossima Capitale della Cultura Europea nel 2019.
La scelta della composizione elementare ed archetipica dello spazio e degli elementi d'arredo è imperniata sulla concezione dell'igiene e della cura del corpo nella sua accezione più arcaica mediante l'utilizzo di vasi e tinozze; idea enfatizzata dalla scelta di sanitari e mobilio dalle forme essenziali ed evocative. Lo spazio è concepito come fosse il risultato di una serie di operazioni manuali, nonché di tagli scalfiti su roccia, mediante i quali è stato possibile estrarre un ricco sistema di mensole, sporgenze porta oggetto e volumi ricavati; dai più semplici ed ampi individuati mediante l'uso di travi decorative in legno, che scandiscono le tre principali aree entro le quali svolgere i consueti riti dell'igiene, agli interventi più sottili come la creazione di nicchie volte a rispondere alla necessità di riporre gli oggetti di uso quotidiano. La sala da bagno Petra diventa dunque il luogo della conoscenza e della storia millenaria materana scritta su roccia friabile e porosa come il tufo dando vita ad un ambiente di pregio poiché capace di far rivivere le emozioni del passato, dicendo addio allo stile di vita frenetico, alla città ed alle sue regole, per abbandonarsi nell'esperienza dell'incontaminato.
Il tentativo di rilanciare gli antichi mestieri artigianali ormai in disuso si esplica nella collocazione all'interno della sala di prodotti da destinare a specifica lavorazione manuale. Tavole in legno per mensole, boiserie, seduta a scomparsa e travi decorative, potranno essere appositamente intarsiate e decorate a gusto dell'utente rilanciando la pratica dell'ebanisteria, nota nella tradizione lucana. Accanto alla lavorazione creativa e personalizzata del legno, si propone anche quella minuziosa di elementi in ferro battuto; angolari pronti a raccordare le diverse parti litiche che compongono la stanza e permettere l'esplicazione delle funzioni aggiuntive come nel caso degli elementi di sostegno caratterizzanti la seduta che ritorna ad essere parte basamentale della partizione verticale del frangivista, per mezzo della loro rotazione verticale e di conseguenza della loro scomparsa nella boiserie. Tra gli oggetti utilizzati per arricchire e decorare l'ambiente compare l'uso frequente di vimini sotto forma di cestini porta oggetti o tessuti; entrambi frutto di meticolose lavorazioni manuali e dell'estro creativo dovuto all'intreccio dei diversi saperi diffusi tra i nostri antenati.
L'uso delle erbe officinali, le cosiddette piante dai "segreti curativi", ripropone sulle pareti ricavate della sala da bagno Petra, la presenza dei "ciuffetti verdi", nati spontaneamente tra gli inserti del "tufo" calcarenitico. Recuperando così, le antiche pratiche e confezionando filtri del benessere, della ricchezza, dell'amore e della felicità, da utilizzare anche per la preparazione di bagni aromatici.
Per la preparazione di infusi a base di erbe aromatiche e curative, da degustare durante un caldo bagno, concorre, assieme alla seduta a scomparsa posizionata per garantire praticità di movimento, la presenza di un erogatore di acqua bollente che, collegato al miscelatore vasca, viene alimentato da una caldaia compatta posizionata in cavedio sottostante; l'impianto è pensato all'insegna di principi di risparmio idrico, sicurezza, efficientamento energetico e comodità.
A corredo della piccola ed evocativa "farmacia", il supporto della tecnologia attraverso l'ideazione di uno smart garden garantirà la facile gestione, cura e crescita delle piante selezionate. La presenza del cavedio attrezzato nella parte inferiore con gli impianti garantirà nella parte sopraelevata la possibilità di sviluppare un sistema di nicchie al cui interno saranno alloggiati dei cassetti in legno contenenti le piante.

Disposizione
All’interno di uno spazio rettangolare di dimensioni 2,80 x 1,80 m circa, il progetto si adatta a due elementi che la pianta da concorso impone: una finestra posta su uno dei due lati corti e una porta sul lato lungo subito adiacente. La scelta di progetto vede quest’ultima come scorrevole, mentre la finestra ad un battente. Il progetto individua tre fasce azzonative, riscontrabili dagli allineamenti rispetto ai due elementi preesistenti già citati, sfalsandone la linea dove vi è la necessità di inserire ulteriori traguardi visivi e/o elementi, oltre che a denotare un maggiore passaggio dell’area centrale di ingresso. La prima zona a sinistra nella pianta, ospita i due sanitari, dalla forma molto simile a quella dell’antico “vaso” usato tempi addietro; inoltre reca due ripiani dove è possibile riporre ogni tipo di oggetto, ad esempio libri e asciugamani, o le tipiche tinozze del bucato e sgabelli.
Al centro troviamo un mobiletto scelto da catalogo e che ben rimarca un tradizionalissimo arredo da bagno con lavandino incassato, che si sviluppa verso il centro del bagno al pari delle due mensole.
La pianta mostra come il bagno sia suddivisibile secondo tre fasce principali orizzontali e altre tre verticali, rimarcabili dagli allineamenti tra il mobilio e porta e finestra. Infine, l’area della vasca, volutamente sprovvista di doccia per ricalcare la natura non moderna del bagno. In antitesi a questo tema si pone la presenza di elementi di innovazione, che pur sempre partono da un ragionamento da applicarsi al rispetto della cultura del luogo materano, ovvero un ambiente nato per scavo, per sottrazione, dove gli abitanti hanno sempre sfruttato le risorse naturali presenti sul posto, quali le erbe officinali, elemento allo stesso tempo di tradizione e innovazione del bagno.
Travi decorative, controsoffitti, cavedi, fantasie che ricordano il legno e la pietra sono ciò che rende l’ambiente da bagno uno dei più suggestivi mai visti.

Elementi tecnologici o riprogettati
La concezione dello Smart Garden diventa un giardino idroponico che permette di far crescere fresche e salutari erbe aromatiche ed officinali senza l'utilizzo di terra. Il sistema di crescita automatico garantisce una facile ed efficiente coltivazione grazie allo speciale spettro luminoso per fotosintesi e ad un impianto automatico d’irrigazione; i due sistemi dosano la corretta quantità di luce, acqua e nutrimenti di cui la pianta necessita in ogni momento della sua crescita. L’acqua viene fornita silenziosamente attraverso delle pompe alle radici 1-7 volte al giorno. Il consumo energetico ammonta a < 30 kWh all’anno. La possibilità di gestione attraverso lo smartphone permette di settare:
-il timer per il dosaggio dell’acqua quando sei lontano mediante l’opzione “pausa vacanza”;
-l’accensione, l’intensità e lo spegnimento delle luci per fotosintesi e crescita delle piante;
-il convertitore dei movimenti linfatici delle piante, trasformati in musica.

Impiantistica
Per quanto concerne il sistema idrico (le cui colonne montanti sia per l’impianto idraulico che per quello di scarico sono nel muro esterno), si è deciso di:
- unificare la condotta d’acqua che fornisce lavabo, wc e bidet, data la natura ristretta dell’ambiente, che può essere facilmente servito;

[Nota: se l’abitazione dovesse presentare grandi dimensioni e un numero elevato di utenze nello stesso momento, sarebbe più utile suddividere le condotte].

- dotare di miscelatore tutti gli utilizzatori che necessitano di acqua calda;
- far sì che con con il sistema di scarico si preveda che le condotte del bidet, del lavabo e della vasca convergano tutte in quella principale del wc e che l’intero impianto sia nel massetto porta-impianti.
Si è provveduto a progettare un impianto di boiler per erogazione di acqua bollente per la preparazione delle tisane; la novità di tale sistema consiste nel legarlo all’impianto di fornitura dell’acqua della vasca al fine di garantire:
- risparmio idrico data l’assenza del cambio di temperatura, con conseguente uso della sola quantità utile (meno spreco);
- efficientamento energetico data la presenza di caldaia altamente isolata;
- risparmio di spazio dovuto dalla collocazione del boiler a minore distanza dagli erogatori;
- risparmio di tempo per la preparazione degli infusi e bagni aromatici;
- sicurezza per la maniglia a prova di bambino.
I due elementi possono essere utilizzati nel modo che si preferisce.
L’impianto elettrico prevede:
- una installazione controsoffittata per quanto riguarda l’illuminazione; sono stati scelti da catalogo 7 faretti con luce LED fissa da alloggiare nelle travi decorative in legno;
- un sistema elettrico composto da 3 faretti per il funzionamento del sistema Smart garden;
- due prese incassate nel muro;
- tre interruttori-comando luci.


BAGNO URBAN ECO – “SENSATION”

Inquadramento
Il bagno in stile Urban Eco è caratterizzato dall’unire diversi materiali che sembrano contrastare tra di loro, come, ad esempio il legno e la pietra. Al contrario, questi elementi si sposano alla perfezione creando un legame tra architettura del bagno e natura. La filosofia legata al tema di questo ambiente è quella zen, tipica degli ambienti orientali, e in particolare giapponesi.
Zen è un modo di pensare, riflettere, meditare. Un percorso linguistico, storico e culturale, che descrive come lo Zen non sia una religione né una filosofia, bensì una metodologia dello spirito, della coscienza e della mente che può essere adottata da chiunque, in qualunque luogo e tempo. Lo Zen è una Via semplice, diretta e concreta che ci riporta alla realtà, “qui e adesso”.
In architettura, il tema zen è predominante nei giardini. In essi, vengono usate nel giardino zen 5 differenti tipi di pietre per simboleggiare i 5 elementi della natura, cioè il legno, il fuoco, la terra, il metallo e l’acqua.
Le tematiche della natura e dello zen si insinuano nell’architettura del bagno. Nel nostro progetto, infatti, utilizzeremo il legno e la pietra, il bamboo, i sassi usati di solito nei giardini zen, il bonsai e le orchidee che sono piante provenienti dalla cultura giapponese, proprio per introdurre gli elementi presenti in natura in un ambiente costruito dall’uomo e per dare un significato simbolico ai principi zen. Pertanto, si utilizzeranno forme e linee sinuose nella scelta dei sanitari e del mobilio facendo riferimento a tale filosofia. Il nostro obiettivo è quello di creare un’ambiente che sia una fonte di contemplazione e relax per l'individuo perché in questo microcosmo tutti i sensi e anche lo spirito vengono coinvolti.
Nel progetto ci si è concentrati molto sull’area della doccia che diventa un ambiente dinamico, assolvendo alle diverse funzioni di doccia appunto, vasca da bagno e luogo di meditazione. Quest’ultimo, è pensato come angolo in cui ritrovare la pace con sé stessi.

Disposizione
All’interno di uno spazio rettangolare di dimensioni 2,80 x 1,80 m2 circa, il progetto si adatta a due elementi che la pianta da concorso impone: una finestra posta su uno dei due lati corti e una porta sul lato lungo subito adiacente. La scelta di progetto vede quest’ultima come scorrevole, mentre la finestra ad un battente.
La pianta mostra come il bagno sia suddivisibile secondo tre fasce principali verticali, evidenti dagli allineamenti tra il mobilio e la porta. La suddivisione viene successivamente alterata per far spazio ad una zona centrale di passaggio e collegamento, ovvero quella occupata, nella larghezza, interamente dal lavabo: notiamo come la prima linea che segna lateralmente l’entrata nel bagno non è un limite, bensì la discretizzazione della pavimentazione in sassi di decorazione, di drenaggio dell’acqua e di funzione terapeutica per la schiena (il passaggio a piedi nudi su superfici irregolari apporta effetti benefici). L’altro margine, a destra, invece, viene traslato per poter introdurre elementi vegetali all’interno della sala da bagno (nella fattispecie delle orchidee), le quali fungono sia da catalizzatori per l’eliminazione di cattivi odori sia a scopo psichico, cioè da stimolo per l’immersione nell’atmosfera zen, di relax. Due pannelli di bamboo delimitano l’area sanitari sulla destra, rappresentando allo stesso tempo il richiamo ad un nuovo materiale, una sorta di filtro e uno schermo di privacy per l’area stessa, lasciando un corridoio di passaggio proprio nella fascia in cui è presente la finestra del bagno. Dall’altra parte del bagno, un ampio box doccia diviene angolo meditazione. Lo spazio appena descritto può essere utilizzato sia come vasca che come doccia. Il sistema di apertura automatico delle ante scorrevoli della cabina doccia è una soluzione domotica, e rispetta i criteri di accessibilità dell’ambiente perché lo rende fruibile anche da parte dei diversamente abili.

Elementi tecnologici o riprogettati
• Angolo di meditazione nella doccia/vasca: si tratta di un sistema non solo decorativo ma anche funzionale. Esso è organizzato su più livelli, ognuno di essi caratterizzato da un elemento diverso: in alto, troviamo il bonsai, piccola pianta di cui potersi prendere cura durante la meditazione; sui gradini più bassi troviamo, invece, i cosiddetti giardini zen da tavolo, i quali hanno come obiettivo quello di rilassare mente e corpo durante il loro utilizzo; il tutto è arricchito da due getti d’acqua che ricreano l’effetto di due piccole cascate richiamando alla mente la natura e gli spazi aperti. Tale elemento ha come obiettivo quello di rilassare mente e corpo.
• Ante scorrevoli automatiche e il sistema doccia/vasca: dei sensori di movimento, quando attivi, permettono l’apertura automatica dell’area doccia. La parte inferiore delle ante è solida: se chiuso, l’ambiente si trasforma in una vasca da poter riempire (ecco perché vi è la presenza di un rubinetto al lato del blocco zen, la cui acqua termina nella “cascata” dentro la il box doccia). Il fatto che subito fuori dall’ambiente vi siano delle pietre, questo permette il corretto drenaggio di una eventuale acqua fuoriuscita.

Impiantistica
Per quanto concerne il sistema idrico (le cui colonne montanti sia per l’impianto idraulico che per quello di scarico sono nel muro esterno), si è deciso di:
- unificare la condotta d’acqua che fornisce doccia, soffioni, lavabo, wc e bidet, data la natura ristretta dell’ambiente, che può essere facilmente servito;

[Nota: se l’abitazione dovesse presentare grandi dimensioni e un numero elevato di utenze nello stesso momento, sarebbe più utile suddividere le condotte].

- dotare di miscelatore tutti gli utilizzatori che necessitano di acqua calda;
- il sistema di scarico prevede che le condotte del bidet, del lavabo e della doccia (compresa l’acqua raccolta dalle bocchette presso i diffusori d’aria e di aromi) convergano tutte in quella principale del wc e che l’intero impianto sia nel massetto porta-impianti.
L’impianto elettrico prevede, da catalogo:
- sette faretti ad incasso con LED fisso, tre al di sopra del lavabo, due per l’area sanitari, uno presso l’ingresso ed uno all’interno del box doccia;
- due punti luci da introdurre in due lampadari sospesi;
- un sistema elettrico per il funzionamento delle ante automatiche;
- due prese;
- sei interruttori.


BAGNO COLOR DESIGN - “COMPOSIZIONE 3”

Inquadramento
I principali caratteri assunti rispetto allo stile madre sono:
- l’utilizzo di arredo-lavabo compatto, adatto agli spazi angusti;
- l’illuminazione artificiale fredda per mezzo di LED;
- la scelta di colori accesi (di tonalità pantone) che contrastino con superfici più sobrie e pure;
- la presenza di uno specchio dal contorno “nude”;
- il contrasto tra diversi motivi ed orditure dei rivestimenti;
- l’utilizzo di arredo e sanitari “sospesi”;
- la scelta di diversificare le zone dell’ambiente, all’insegna della VARIAZIONE;
- l’uso di linee pure e geometriche, con volumi sfalsati, che mescolino un design minimal ad uno più eclettico, per un risultato che inglobi il concetto di mix degli stili.

Il tutto viene pensato sullo sfondo di un tema che diventa nuovo nel modo in cui viene utilizzato: il neoplasticismo di Piet Mondrian.
I principi del movimento che qui vengono utilizzati riguardano:
- lo studio dell’applicazione del colore nello spazio architettonico, il quale va a differenziare gli ambienti per mezzo del colore delle sulle diverse superfici;
- la ricerca degli equilibri in relazione al colore ed alla sua carica emotiva, ma anche al suo peso visivo;
- l’astrazione progressiva dello spazio fino alla semplificazione ed essenzializzazione geometrica ed impersonale delle linee e delle superfici, che verranno lette solo come orizzontali e verticali (in pianta e in alzato);

Disposizione
All’interno di uno spazio rettangolare di dimensioni 2,80 x 1,80 m circa, il progetto si adatta a due elementi che la pianta da concorso impone: una finestra posta su uno dei due lati corti e una porta sul lato lungo subito adiacente. La scelta di progetto vede quest’ultima come scorrevole, di colore nero, mentre la finestra ad un battente, di telaio nero e con vetro satinato, per rispettare la privacy di coloro che si trovino all’interno della doccia (è possibile aprire la finestra anche se la porta vetrata della doccia è chiusa).
La pianta mostra come il bagno sia suddivisibile secondo tre fasce principali orizzontali e altre tre verticali, rimarcabili dagli allineamenti tra il mobilio e porta e finestra.
La presenza delle linee scure nere (resina) su pavimento ne evidenzia la lettura, ma allo stesso tempo esse sfalsano l’intero sistema per creare ulteriori sotto-aree, come quella subito a sinistra del lavabo che assume la valenza di percorso e di luogo di sistemazione degli oggetti sui ripiani, oppure quella stretta che fiancheggia la finestra. Tali linee nere assumono un ruolo fondamentale nello spazio a destra (doccia), dal momento che essi recano dispositivi body dryer e diffusori di aromi, che rendano piacevole e prolungata la permanenza. Lo schema viene ripreso anche nel disegno dei controsoffitti, i quali ospitano faretti, LED cangianti, sensori di movimento: anche la luce contribuisce allo studio del colore usato per la cromoterapia.
Le tre zone principali individuate sono dunque:
- area sanitari (neri), posti l’uno di fronte all’altro; quattro mensole ai lati di essi fungono da porta oggetti ed evidenziano, attraverso il colore blu sulla loro superficie, la natura che si vuole dare al luogo, ovvero quella di “area relax” e riflessione, che superi il concetto puramente funzionale di bagno; il luogo è delimitato da due pannelli con telaio in legno che hanno la funzione di privatizzarlo, ma quello più vicino alla porta diventa specchio mobile incernierato, l’altro reca vetro satinato all’interno;
- area lavabo, centrale; è “l’area della cura personale”, quindi dell’amore verso il proprio corpo, per questo abbellita dalla superficie rossa del mobiletto sotto il lavabo e da un grande specchio telaio-nude anch’esso frammentato;
- area doccia; il giallo (sulla superficie della seduta e delle due mensole porta oggetti) è questa volta il colore che simboleggia l’“area di energia pura”: lo spazio si contraddistingue per la presenza di una doccia e di particolari soffioni idromassaggio al lato opposto, interposti da seduta.
Orizzontalmente notiamo una fascia superiore che raggruppa le tre aree sopra esposte e ingloba una parte di ognuna, vale a dire il wc, il mobile-lavabo, la seduta con i soffioni; la fascia centrale assume la valenza di passaggio/distribuzione che culmina nella finestra; l’ultima, di fianco alla porta, al suo interno riporta bidet, passaggio e doccia.
Il gioco viene successivamente riportato lungo i due prospetti lunghi, dove è ancora leggibile lo schema delle tre fasce funzionali. Interviene una ulteriore frammentazione in alzato, totalmente dipendente dal modo in cui è stato progettato il mobilio, che perlopiù è un pezzo unico, e che si riflette anche sui pannelli che fiancheggiano i sanitari.
Elementi tecnologici o riprogettati
• Per quanto riguarda i soffioni idromassaggio per schiena e gambe la finalità è favorire la circolazione sanguigna e offrire una sensazione di relax. L'impianto si dota anche di nebulizzatori.
I tre soffioni a muro superiori fungono da idromassaggio su tre punti differenti della schiena; è possibile regolare la temperatura dell'acqua e l'intensità del getto.
I due soffioni a muro al di sotto della seduta aggiungono l'erogazione di vapore rispetto alla funzione di quelli soprastanti; oltre a favorire la circolazione sanguigna delle gambe, offrono quindi all'ambiente un'atmosfera più rilassante.
• Le linee in resina nera sul pavimento vengono forate da un sistema di raccolta dell'aria e dell'acqua; l'acqua derivata dalla doccia viene allontanata e fatta convogliare nell'impianto di scarico, mentre l'aria viene pressurizzata e condotta nei cilindri-diffusori di aromi e di aria ad alta velocità che permette l'asciugatura del corpo senza dover uscire dalla doccia.
• Non mancano riferimenti alla semplicità e all'artigianalità tipica del mondo olandese nella realizzazione di mobilio in legno; si è pensato infatti di riproporre un mobile da bagno completamente riprogettato che utilizzasse semplici tavolati, e un essenziale elemento di decorazione ligneo, da riutilizzare come porta - asciugamani.
- Ciascun asse di legno viene collegato e incollato all'altro per mezzo di pioli che sporgono da una estremità e che si incastrano nella cavità opposta. I giunti tra i pezzi, fra loro perpendicolari, risultano visibili. Il sistema è successivamente ancorato al muro con viti. Le mensole presenti all'interno della doccia (e le restanti mensole che fiancheggiano i sanitari) sono indipendenti dal sistema unico che comprende il lavabo. Il telaio del pannello accanto al wc reca delle fessure per poter ospitare delle lastre di vetro satinato di 4 mm.
- Il taglio artigianale è ripreso anche per l'assemblaggio di sei bastoni cilindrici per tende, riutilizzati per un nuovo porta-asciugamani. I tre pezzi verticali (o 20 mm) verranno forati nei punti in cui ospiteranno altri tre pezzi orizzontali (o 11 mm). La verniciatura completerà l'estetica dell'oggetto.

Impiantistica
Per quanto concerne il sistema idrico (le cui colonne montanti sia per l’impianto idraulico che per quello di scarico sono nel muro esterno), si è deciso di:
- unificare la condotta d’acqua che fornisce doccia, soffioni, lavabo, wc e bidet, data la natura ristretta dell’ambiente, che può essere facilmente servito;

[Nota: se l’abitazione dovesse presentare grandi dimensioni e un numero elevato di utenze nello stesso momento, sarebbe più utile suddividere le condotte].

- dotare di miscelatore tutti gli utilizzatori che necessitano di acqua calda;
- il sistema di scarico prevede che le condotte del bidet, del lavabo e della doccia (compresa l’acqua raccolta dalle bocchette presso i diffusori d’aria e di aromi) convergano tutte in quella principale del wc e che l’intero impianto sia nel massetto porta-impianti.
L’impianto elettrico prevede:
- una installazione controsoffittata per quanto riguarda l’illuminazione; sono stati scelti da catalogo sei faretti di luce RGB, LED di luce RGB, un sensore di movimento per ognuna delle tre fasce funzionali, il cartongesso per il controsoffitto;
- un sistema elettrico per il funzionamento dei diffusori di aria ed aromi, per l’azione idromassaggio dei soffioni per schiena e gambe, e per i due aspiratori centrifughi (evitano che si formi condensa e muffa all’interno del bagno successivamente alla doccia);
- due prese incassate nel muro;
- quattro interruttori-comando luci, di cui uno con variatore di intensità luminosa (per faretti) e tre per la gestione delle tre sezioni di LED, compresi di telecomando.


BAGNO STILE LIBERO, LA SPA IN CASA – “PARADISE”

Inquadramento
Il tentativo di integrare architettura e biodiversità si esplica nella concezione di un'ambiente diversificato, capace di offrire possibilità alternative alla semplice fruizione della sala da bagno, seppur in uno spazio ridotto. Nella sua semplicità e linearità, esso distingue due zone nette, ma che dialogano perché intersecano l'una lo spazio dell'altra: la "zona bianca", dedita alle pratiche consuete della sala e la zona "Spa". È in quest'ultima che avviene l'inaspettato: essa ospita nello stesso luogo sauna, doccia e idromassaggio a cascata, materiali diversi come legno, vetro, acciaio, materia organico-vegetale (presenza di diverse specie di piante stabilizzate). L'uso di particolari occhiali di realtà aumentata contribuisce, inoltre, a rendere questo spazio infinitamente multiforme e cangiante, adattandosi ad ogni desiderio di chi lo utilizza.
A stimolare la permanenza dell'utente nella sala, concorre la suggestione conferita dall'intonazione naturalistica dell'ambiente, raggiunta mediante la scelta del rivestimento in lastre di granito nella prima parte e in listelli di pioppo nella zona Spa, che sfumano pian piano nei quadri vegetali. Essi, costituiti da piante stabilizzate capaci di mantenere il proprio aroma anche in assenza di luce e determinate condizioni climatiche, offrono la possibilità di scegliere il tema e l'area climatica da riecheggiare a seconda del gusto personale del fruitore mantenendo garanzie sulla durabilità. Il risultato globale del bagno è il passaggio da un'area eterea, più statica e rigida, ad una molto flessibile, accogliente, confortevole, in contrasto con la precedente, da cui spicca in maniera poderosa, come un'oasi di pace da cui l'occhio viene subito catturato. L'accento che ne viene dato è prevalentemente orizzontale, dal momento che tutti i ricorsi e le fughe tra un elemento e l'altro sono orizzontali; inoltre la trasparenza del vetro tra la Spa e il resto dell'ambiente crea una sorta di osmosi tra gli ambienti, non lasciando percepire come cabina verticale chiusa l'ambiente del relax. il tutto viene confermato dal minimalismo dell'arredo, dove lo stesso WC ha la doppia funzione di bidet.
L'idea di benessere fruibile in modalità self-service, accessibile a tutti ed ottenuta nella propria casa, si coniuga all'esperienza del massaggio vissuta in una SPA attraverso trattamenti rigeneranti, no-stress, no-age, al fine di raggiungere benessere autentico e profondo con un dispendio economico ridotto rispetto ai centri professionali organizzati.
Se il benessere viene colto all'interno di una stanza da bagno, questo non può che spingere gli abitanti di una casa a voler vivere questo ambiente non più come puramente funzionale e invita, allo stesso tempo, a prendersene cura come fosse un gioiello, un luogo dove non si vede l'ora di lasciarsi andare e dimenticare tutto lo stress e i problemi legati alla vita di ogni giorno. Il luogo può anche funzionare per due persone insieme, allo stesso modo in cui si svolge un percorso emozionale nei centri benessere.
La doccia orizzontale eroga massaggi d'acqua con efficacia terapeutica sfruttando la diversa intensità dei getti, che si dividono a seconda della zona del corpo da trattare in getti areati, pioggia, nebulizzati, cascata e tropicali. Gli stessi, abbinati a specifiche temperature creano effetti di rilassamento con mirati benefici su pressione sanguigna e tonificazione dei tessuti ed effetti sulla psiche mediante l'interazione tra colori, aromi e melodie generati dal soffione stesso ed amplificati dalla proiezione di ologrammi sulla vetrata limitrofa. L'aria di innovazione consiste nel combinare tutto con una realtà virtuale, all'interno di una semplice sala da bagno.

Disposizione
All’interno di uno spazio rettangolare di dimensioni 2,80 x 1,80 m2 circa, il progetto si adatta a due elementi che la pianta da concorso impone: una finestra posta su uno dei due lati corti e una porta sul lato lungo subito adiacente. La scelta di progetto vede quest’ultima come scorrevole, mentre la finestra ad un battente.
La pianta mostra come il bagno sia suddivisibile secondo due zone principali, entrambe a forma di “L”, che allo stesso tempo rispettano gli allineamenti tra il mobilio e la porta, ovvero l’area Spa di cui prima si parlava, immediatamente percepibile all’entrata in bagno, pensata appositamente per colpire il fruitore, e l’area sanitari/lavabo. Le due L sono caratterizzate ciascuna da due sotto aree, una perlopiù quadrata e che ingloba il WC e la seduta per la sauna, ed una orizzontale e lunga, che comprende il lavabo e la sdraio in legno, adatta alla cascata di massaggi d’acqua. La stufetta e la sauna, il centro comandi dei sistemi, rappresentano dei punti in cui la maglia viene interrotta e successivamente ricomposta. Punto fondamentale per la corretta ricezione dei segnali spaziali è il luogo centrale di ingresso in cui la direzione verso tutte le cose più importanti è libera.
La posizione dei listelli di legno per le sedute della Spa è sempre perpendicolare al rivestimento di pavimento (lettura in pianta), soffitto (lettura in pianta) e muri laterali (lettura in alzato).

Elementi tecnologici o riprogettati
Ricollocazione e innovazione funzionale del blocco soffioni: doccia emozionale, inclusivo di più funzionalità, quali cromoterapia garantita da strisce di LED RGB, aromaterapia grazie alla presenza di diffusori di profumi, e doccia di vapore nebulizzato.

Impiantistica
Per quanto concerne il sistema idrico (le cui colonne montanti sia per l’impianto idraulico che per quello di scarico sono nel muro esterno), si è deciso di:
- unificare la condotta d’acqua che fornisce doccia, soffioni, lavabo, wc e bidet, data la natura ristretta dell’ambiente, che può essere facilmente servito;

[Nota: se l’abitazione dovesse presentare grandi dimensioni e un numero elevato di utenze nello stesso momento, sarebbe più utile suddividere le condotte].

- dotare di miscelatore tutti gli utilizzatori che necessitano di acqua calda;
- il sistema di scarico prevede che le condotte del bidet, del lavabo e della doccia (compresa l’acqua raccolta dalle bocchette presso i diffusori d’aria e di aromi) convergano tutte in quella principale del wc e che l’intero impianto sia nel massetto porta-impianti.
L’impianto elettrico prevede, da catalogo:
- una installazione controsoffittata per quanto riguarda l’illuminazione; tre faretti ad incasso con LED fisso, al di sopra del lavabo;
- un sistema elettrico per il funzionamento dei diffusori di aromi, luce e musica nei soffioni multifunzione;
- un sistema di circa 80 mini-faretti, per dare l’impressione di essere al di sotto di un cielo stellato;
- tre prese incassate nel muro;
- due interruttori-comando luci ed un quadro gestione della Spa;
- l’utilizzo di occhiali di realtà aumentata.


* Si rimanda alle tavole architettoniche, alle tavole degli impianti e alla scrittura del computo metrico per ulteriori precisazioni.