Intervenendo su un appartamento all’interno di un condominio il principale problema è quello di non interferire con le parti comuni al condominio stesso.
In particolare non è pensabile di modificare la posizione degli scarichi comuni o di crearne di nuovi. Pertanto la posizione dei bagni attuali deve essere mantenuta.
Ciascuno dei due appartamenti dovrà comunque avere due servizi, perciò bisogna aggiungere un nuovo bagno.
Bisogna poi tener conto delle murature portanti, cioè quelle di maggior spessore presenti nella pianta fornita.
Tenendo conto di questi due principali vincoli e ovviamente della necessità di dotare entrambi gli alloggi di accesso alle scale condominiali, senza spostare l’attuale ingresso, che pure fa parte in qualche modo del condomino, si è individuata una soluzione che rispetta i vincoli suddetti e che è anche di non eccessivo lavoro e costo in quanto mantiene gran parte della suddivisione attuale.
La dimensione dei due appartamenti è però diversa.
La superficie totale attuale è di 166.35 mq al netto dei muri esterni e al lordo dei muri interi cui bisogna aggiungere 4.40 mq per l’area occupata dall’ascensore.
L’appartamento più grande (A) risulta di 101.50 mq e quello piccolo (B) di 52.12 mq. A queste superfici bisogna aggiungere l’area occupata dall’ascensore e al suo disimpegno ai due appartamenti, di 7.50 mq e l’area di disimpegno dall’ingresso dalle scale ai due appartamenti, di 6.23 mq. (la differenza delle somme è la superficie dei muri divisori interni).
Nel progetto non si danno indicazioni sull’arredo ma solo quelle dell’uso delle diverse stanze in quanto si ritiene che in questa fase di progetto non sia utile approfondirne la sistemazione, che non viene data neppure per i bagni esistenti, che ovviamente però potranno essere ristrutturati. Viene data solo un’indicazione della disposizione del nuovo bagno creato per l’appartamento A.
Questo ha un grande spazio soggiorno-pranzo-cucina e due camere. La soluzione data per il bagno tiene conto della necessità di collocarlo vicino allo scarico esistente e di non occupare troppa area con inutili disimpegni. La doccia, data la sua forma non standard, dovrebbe essere di quelle con scarico a filo pavimento. Per questa e per il WC qualora fosse difficile lo scarico con pendenza naturale si potrà adottare una soluzione con scarico forzato tipo Sanitrit.
L’appartamento B è di dimensioni ridotte ma potrebbe essere adatto, se ben arredato, ad una giovane coppia oppure affittato per brevi periodi. L’unica camera da letto non è di dimensioni rilevanti ma dispone di uno spazio cabina-armadio.
Non si hanno indicazioni sul sistema di riscaldamento attuale. Se centralizzato dovrà essere attuata la separazione dei circuiti. Se autonomo, qualora fosse impossibile fare degli scarichi dei fumi, si potrà adottare una soluzione a pompa di calore, che non ha bisogno di scarichi. In ogni caso, per non intervenire sui pavimenti esistenti e vista la notevole altezza dei locali, si ritiene opportuno fare una generale controsoffittatura per far passare i tubi. Questa sarà utile anche per l’isolamento termoacustico dai locali superiori.