50031 Barberino di Mugello, Metropolitan City of Florence, Italy
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Giacomo Bonci
Il castello è storicamente conosciuto per la funzione di difesa e controllo del territorio, in Toscana ne sono presenti molti esempi. Barberino di Mugello è sede di alcuni esempi, tali strutture rappresentano l’identità del luogo che con il passare del tempo muta e spesso non tiene conto di quanto importante sia la relazione con l’esistente. Un cambiamento radicale del paesaggio di Barberino è avvenuto con la costruzione dell’invaso con susseguente nascita del Lago di Bilancino che ha modificato la percezione spaziale del luogo. Il lotto che accoglie il museo si trova sulla sponda di un insenatura a nord del lago. La percezione del paesaggio muta con il passare delle ore e delle stagioni permettendo di avere viste sempre sorprendenti, ed è proprio questo che il progetto cerca di tramettere. la collocazione dell’edificio è studiata secondo i principali luoghi di accesso al sito, seguendo la direzione di un percorso che taglia il parco in maniera orizzontale, perpendicolare al ponte pedonale. Il museo in pianta presenta la forma di un rettangolo scavato da una corte centrale. La corte è delimitata da una cortina di setti murari che fanno da filtro per lo spazio intermedio dove la luce che filtra dai setti si interrompe poco dopo in un muro. Qui si crea un ritmo di luci e ombre che è presente in tutta la lunghezza dello spazio. l’ edificio si divide a sua volta in tre elementi principali, percorrendolo senso orario troviamo prima l’area museale, poi i servizi e infine la fondazione. Come nelle opere di Giuliano Vangi, la luce scava la sezione del museo. L’area espositiva è studiata appositamente per differenziare le opere dell’ artista. I quadri ed i bozzetti di studio sono esposti in celle che accolgono la luce dall’alto con un taglio sulla copertura mentre spostandosi verso l’esterno si ha una compressione spaziale che viene interrotta da un innalzamento improvviso del soffitto. Da qui arriva la luce morbida sulle opere, lasciando in ombra il visitatore. La fondazione si presenta su due piani, uno dedicato all’archivio e l’altro accoglie gli uffici. Tra i due piani si trova una zona a doppia altezza che ospita la libreria. Il muro, alto fino al soffitto, si presenta inizialmente con degli elementi orizzontali e verticali scavati nel materiale per poi trasformarsi nella libreria ed è illuminato da un taglio sulla copertura. La luce scende fino a primo piano per illuminare in modo graduale lo spazio a doppia altezza.