Description

IPERSPAZIO EMILIA 1961
relazione tecnico-descrittiva

Questo concorso parte da una tematica ambiziosa: non un progetto totalmente nuovo, bensì la richiesta di confrontarsi con un’architettura eistente degli anni ’60, con le sue peculiarità e le sue caratteristiche tipologiche.
In questo caso la materia dalla quale si parte è estremamente interessante e si è cercato di lavorare valorizzandone le qualità e gli elementi forti e risolvendo le criticità con una visione contemporanea. Il progetto nasce così a partire da uno studio distributivo e funzionale, per trasformare gli spazi pensati per la vita degli anni ’60, in spazi per vivere la casa in maniera più attuale: dove gli ambienti conviviali si alternano a quelli privati e più personali.

Il piano terra diventa in parte spazio funzionale (garage, lavanderia, centrale termica e vani impianti) e in parte un’ampia palestra con spa e piscina. Pensare questi ambienti al piano terra permette in primo luogo di avere degli spazi trasparenti che si mettono in relazione con il giardino tutto attorno, ed in secondo luogo diventano spazi fruibili in maniera autonoma senza dover obbligatoriamente entrare in relazione con gli altri ambienti della casa. La spa con sauna e bagno turco rimane più racchiusa e intima, mentre la parte della palestra si affaccia sul giardino grazie ad una grande vetrata. La piscina-idromassaggio è in parte posizionata all'interno della spa e in parte
in un nuovo ambiente: la serra. Questo nuovo spazio nasce come un diaframma tra interno ed esterno che unisce attraverso un enorme vetrata i due blocchi principali in cui è divisa la villa; così la piscina pur essendo al coperto risulta anche parte del giardino esterno e parte di un giardino che si sviluppa in verticale all'interno di questa serra bioclimatica; così sarà fruibile in tutte le stagioni e la sua posizione arretrata dalla strada la renderà uno spazio riservato dove rilassarsi. Dal punto di vista tecnico inoltre, posizionare in questo punto la piscina è risultata la scelta più funzionale e pratica che evita tutti i problemi legati ai carichi così pesanti sulle strutture esistenti.

Il primo piano diventa il fulcro “pubblico” della villa. Infatti l’ingresso principale, la cui scala è stata riprogettata in maniera da enfatizzare il concetto dell’ingresso e arricchirne il disegno, avviene direttamente a questo piano. Di conseguenza si è scelto di ingrandire l'atrio e fonderlo con il corridoio in modo da invitare l'ingresso e godere fin da subito della parete di verde verticale della serra; si è disegnato quindi uno spazio centrale ellittico per contenere il guardaroba e il bagno di servizio. Per conformazione questa figura curva sfugge allo spazio, quindi rende l’ambiente più fluido e armonico senza “ingabbiarlo” secondo gli assi regolari. Salotto e sala incontri/musica sono pensate come spazio unico per la quotidianità o durante le serate di festa, ma la sala incontri può essere anche facilmente isolata per rispondere alle esigenze di maggior privacy nel caso di trattative di lavoro o anche semplicemente incontri più riservati.
Al di là del corridoio si sviluppa poi la grande zona pranzo, divisa centralmente da un grande blocco funzionale, dove le colonne della cucina proseguono al di fuori di quest'ambiente trasformandosi in vani armadio/dispense, sempre però con la stressa finitura dell’anta.
Si è scelto poi di organizzare il lato verso sud-est con le funzioni più “tecniche”: un bagno, una cucinetta funzionale e una dispensa; mentre il lato che affaccia sulla terrazza, debitamente ingrandita verso la strada, ospiterà la cucina di rappresentanza con la sala da pranzo.

Per enfatizzare una delle peculiarità di questa villa, si propone una cucina in continuità interno-esterno, rendendo così lo spazio delle terrazze uno spazio da vivere e da sfruttare al massimo per pranzi, cene e momenti di relax.

Il secondo piano sarà, come da progetto degli anni '60, diviso in due parti. Un'ala dedicata allo svago, con una saletta biliardo che comunica con quella dell'home cinema, e una stanza dedicata all'ospitalità; si propone infatti di creare una piccola camera per gli ospiti da usare in caso di necessità o trasformabile in piccolo ufficio.
Sull'altro “blocco” del secondo piano ci sarà lo spazio dei ragazzi. Questa parte della villa è stata progettata come un mini appartamento autonomo: si è infatti partiti dalla scala sul retro per proseguirla creando un accesso privato al secondo piano; quindi dalla terrazza si entrerà direttamente su un ambiente giorno, dove poter studiare insieme e condividere del tempo con gli amici, senza interferire con gli incontri e appuntamenti che potrebbero svolgersi al piano sottostante. Come per l'ambiente cucina, anche qui si è usato un blocco funzionale, questa volta dei due bagnetti privati, per dividere l'”appartamento” in zona giorno e zona notte più privata.

Per questioni di spazio, data la possibilità di aumentare la volumetria dell'immobile, si è scelto di alzare la villa di una porzione di piano, cioè di proseguire la bella scala che determina il distributivo verticale e farla concludere con la camera matrimoniale. Questa stanza risulta la più privata della villa: uno spazio aperto con un piccolo angolo relax e l'affaccio contemporaneo su due terrazzine e sul tetto giardino (denominato giardino segreto).

Come già detto in precedenza, per unire e mettere in relazione tutti i livelli è stata creata la grande serra bioclimatica, percorsa in tutt'altezza da una parete di verde verticale e arricchita dai molteplici punti d'affaccio. Così anche se ogni piano mantiene la sua autonomia e la sua privacy, si può comunque avere una visione globale di tutta la villa dall'interno. Dal punto di vista energetico questa serra compie una funzione di miglioramento qualitativo sia del confort interno percepito che dell'aria: in inverno lavora come una vera e propria serra e quindi come attrattore di calore che filtra il freddo esterno; mentre d'estate grazie alla piscina al piano terra e la parete di verde verticale umidifica, ossigena e raffresca l'aria che sale ai piani superiori, funzionando come un camino solare quando è aperta sul tetto.
Sempre dal punto di vista energetico si propone di eliminare i radiatori esistenti e sostituirli con pannelli radianti a soffitto che permettono di avere un miglior confort tutto l'anno (funzionano come riscaldamento e raffrescamento estivo), limitando al massimo gli sprechi
e la richiesta energetica.

Esternamente si è lavorato senza trasformare in maniera decisiva le facciate esistenti, ma avvolgendole con una nuova pelle caratterizzata da brise-soleil in legno verticali. Le terrazze sono state in parte ingrandite, oltre che per motivi funzionali, anche per creare una struttura unica collaborante con la nuova facciata. Gli elementi verticali in legno lavorano come un doppio filtro: attenuano infatti sia i raggi solari che la vista della strada (sia dall'interno che dall'esterno), aiutando a creare degli ambienti in terrazza più vivibili durante tutto l'anno.

Per quanto riguarda gli interventi sul giardino, sono state scelte piante generalmente con una buona resistenza e adattabilità, piantumandole secondo logiche cromatiche e usando specie che fioriscono in periodi diversi, per avere una fioritura costante durante tutto l'anno. La fascia di verde che confina con l'altra proprietà sarà tutta governata dai toni del rosso, piantumando per tutta la lunghezza la Nandina, un arbusto cespuglioso caratterizzato da foglie rosse nella parte più alta e che in autunno/inverno si riempie di bacche rosso-arancio. Come termine di questa infilata di piante verdi, vicino alla scala sul retro, si è scelto il Liquidambar, anch'esso caratterizzato da una bellissima colorazione rossastra in autunno. Lungo il prospetto dell'ingresso si è deciso di preservare, per quanto possibile, le Magnolie
esistenti ed inserire un Faggio nella aiuola ellittica, il quale poi crescerà all'interno della nuova facciata a brise-soleil. L'ingresso sarà poi enfatizzato dalla nuova scala dove a sinistra dei gradini sono pensati degli spazi per il verde basso e anche per un albero a basso fusto; nello specifico si suggerisce l'Olea Fragrans, pianta molto resistente, caratterizzata oltre che da foglie sopreverdi anche da una profumatissima fioritura a settembre. Nella parte bassa, ai piedi di questi alberi si propongono gruppi di piante che alternano colori violacei e bianchi, per richiamare anche il viola del Glicine esistente che si è scelto di preservare. Salendo ai piani superiori, anche le terrazze saranno dei piccoli spazi verdi, questa volta con piante in vaso, dal portamento più arbustoso e basso. Si propone comunque l'utilizzo di piante aromatiche, dal Rosmarino Prostrato a gruppi di Salvia di varie qualità.